“A me invece Roma piace moltissimo: è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene”. (cit.)
Prendo in prestito questa citazione dal film “La Dolce Vita” per parlarvi di Roma.
Di questa città si è detto molto, si può parlare male come si può parlare serenamente del suo abbraccio, fatto spesso di sporcizia, di mafia, di cialtronerie lungo i marciapiedi; ma Roma per chi ci è nato e ci vive, Roma è qualcosa che attira a se tutto… Roma è quel Tevere sporco ed acidulo che naviglia da dentro ogni persona che la guarda.
Per il turista Roma è un affresco di longevità, apparentemente stracciona, ma nel suo andare regala momenti di eleganza che forse noi romani abbiamo perso.
Mi spiego: Roma è l’andamento del turista, è l’occhio dello straniero che osserva il sanpietrino, la fontanella di ghisa sull’angolo della strada; per il turista Roma è un crocevia di emozioni.
Ora avere lo sguardo sgranato di fronte a tanta bellezza può sembrare infantile, non possiamo dimenticare il degrado, le ingiustizie perpetrate nel tempo, no!
Noi Romani facciamo fatica, immensa fatica a digerire tutto, abbiamo perso il romanticismo dei colori, ci siamo abituati e non vediamo più come dovrebbe essere e purtroppo non è più.
Mi capita spesso di andare a Roma per lavoro: sono coppie di italiani e stranieri e mi piace organizzare e consigliare il percorso, visitare strade e vicoli poco conosciuti, regalare angoli che anche per me diventano magicamente sconosciuti ed intimi.
Credo che Roma stessa nonostante i suoi difetti non dimentica l’accoglienza, come una mamma d’altri tempi riesce a tirare fuori il servizio migliore all’ospite di casa.